Pak Lay: un angolo di Laos poco turistico

Pak Lay il laos fuori dal turismo

A differenza di celebri mete come Luang Prabang, Vang Vieng o le 4000 isole, il nome di Pak Lay potrebbe non dire molto alla maggior parte dei turisti che visitano il Laos. Tuttavia questa piccola cittadina potrebbe essere la destinazione ideale per chi, dopo aver visto le principali attrazioni del paese, è alla ricerca di un Laos più intimo, poco turistico e decisamente interessante con le sue luci e le sue ombre.

Pak Lay si trova infatti ad un vero e proprio crocevia di strade e culture, un aspetto particolare che ne ha da sempre caratterizzato la cultura e la vita quotidiana degli abitanti.

Uno snodo commerciale

Pak Lay si trova adagiato sulle sponde del Mekong, a metà strada tra Vientiane e Sayaboury (probabilmente la città laotiana traslitterata nei modi più diversi). Qui si incrocia anche un’importante rotta commerciale che, correndo da su a nord, ha storicamente messo in comunicazione la Thailandia con la Birmania. Questo fa di Pak Lay un luogo in cui culture diverse si sono mescolate, tanto che nonostante si trovi a pochi chilometri dal confine con la Thailandia, si ritiene sia stato fondato cinquecento anni fa da dei mercanti Khmu provenienti dalla Birmania.

Arrivati a Pak Lay il numero di guest house potrebbe stupirti, in realtà questa è l’eredità lasciata dall’essere stato un porto sul Mekong. Le barche sono ormai scomparse, con la costruzione della nuova strada e la realizzazione del ponte sul fiume, lasciando il posto alle navi di lusso in crociera sul Mekong. Oggi anche queste sono sparite, dato che la navigazione non è più possibile per via della costruzione di una enorme diga. A Pak Lay era legata anche la casa reale laotiana, tanto che vi era originaria la moglie dell’ultimo re del Laos, di cui abbiamo raccontato la triste storia.

La festa degli spiriti a Pak Lay

Con questo nome viene indicato collettivamente un gruppo di feste che si tengono tra Pak Lay e Loei, la più vicina città dell’Isaan thailandese. In questo evento, che si tiene tra marzo ed aprile, chiamato in Laos Boun Phavet, si invoca la protezione degli spiriti degli occhi, ossia i Phi Ta Khon.

Durante i tre giorni del festival, si può assistere a processioni religiose, la festa dei razzi, cortei rituali ed infine ai sermoni dei monaci. Questo sincretismo culturale è dovuto anche al fatto quasta cittadina laotiana fa parte di questi territori che nel corso della loro storia furono soggetti anche ai re siamesi.

Cosa fare a Pak Lay

Tra le attività più importanti ci sono sicuramente il trekking nella foresta e la visita alle numerose grotte della zona. La provincia in cui si trova Pak Lay, inoltre, è famosa in Laos per essere una delle poche dove ancora si possono trovare elefanti che vivono allo stato naturale.

Per quanto riguarda la cittadina storica, non sono molti gli edifici antichi rimasti, dato che un incendio ha distrutto gran parte della città coloniale.

Tuttavia sono rimasti integri gli appartamenti reali e l’importante tempio buddhista Vat Sisavangvong, famoso centro di studi per monaci novizi.

Un futuro complicato

Oggi Pak Lay è al centro di un problema purtroppo comune nel Laos poco turistico, quello dello sfruttamento delle acque del Mekong. Sono infatti iniziati i lavori di una grande diga che porterà al trasferimento di circa mille famiglie. Al momento tra gli abitanti c’è abbastanza preoccupazione in quanto non è stato chiarito l’importante tema delle compensazioni per le proprietà che si perderanno.

In ogni caso Pak Lay la tappa di un viaggio in Laos poco turistico, tra la capitale laotiana ed il nord del paese, oppure entrare in Laos dalla Thailandia attraverso un percorso meno battuto.

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