Racconti di viaggio: Laos si spengono le luci

Racconti di viaggio: Laos si spengono le luci

Oggi ospitiamo Raffaella la prima persona che ha voluto condividere il suo viaggio in Laos qui su TuttoLaos. Raffaella ha fatto il suo viaggio in Laos nel 2009 con al seguito un bambino di 6 anni. Ha attraversato via terra la Thailandia, il Loas ed il Vietnam, qui sotto le sue impressioni sul paese laotiano. Raffaella e’ anche l’ideatrice dell’Associazione Pithekos che si occupa di ecologia e conservazione. Per maggior informazioni potete visitare il sito web dell’Associazione Pithekos oppure la loro pagina Facebook.


Laos, si spengono le luci.

Il Laos, ufficialmente Repubblica Popolare Democratica del Laos, è un paese meraviglioso che riporta indietro nel tempo lasciando, in chi lo ha visitato, un forte desiderio di poterci un giorno tornare.
Entriamo in Laos arrivando con un treno notturno da Bangkok e passando il confine sul fiume Mekong dalla città di Nong Khai – in Thailandia – per arrivare a Vientiane, la capitale. Il visto lo abbiamo fatto a Bangkok, ma si può fare al momento in frontiera (di 30 giorni, prolungabile).
In estate la temperatura a Vientiane è molto alta e c’è una forte umidità, ma vale comunque la pena di fermarsi e visitare la città per i templi e il fiume che in questo punto è davvero imponente.

Qui esistono tutti i servizi possibili come banche con bancomat, agenzie di viaggio, guest house a basso prezzo, alberghi più cari, ristoranti di vario genere, gelaterie, negozi, supermercati e mezzi di trasporto comodi per muoversi in ogni direzione.
A Vientiane si possono visitare molti templi; vale la pena di vedere il Pha That Luang con il suo grande stupa dorato, uno dei luoghi più sacri del paese e simbolo nazionale del Laos, il Wat Si Saket – tra i più antichi templi di Vientiane – e il Wat Si Muang, che è il monastero sacro della città. A circa 27 Km dal centro città si trova il “Buddha Park” (Wat Xieng Khuan), miscuglio di strane sculture buddhiste e hindu sparse su un grande prato sulle rive del Mekong. Salendo sull’arco di Patuxai si può vedere la città adagiata sul maestoso fiume.
Lasciamo Vientiane per scendere leggermente a sud verso Buan Hin. Il Viaggio in pullman è un po’ lungo, circa 5 ore, ma il paesaggio è splendido e la foresta che si arrampica sui picchi calcarei fa passare la stanchezza del lento spostamento. La zona è coltivata a sticky rice, una varietà di riso molto consumata sulle tavole laotiane. E’ un riso colloso usato come il pane durante i pasti.

laos si spengono le luci 2 tuttolaosQui è possibile navigare lungo un fiume che si inoltra in una grotta, completamente al buio, per 7 km, e visitare con l’aiuto di guide locali un gruppo di stalattiti e stalagmiti molto affascinanti (illuminate). I villaggi che si incontrano sono rimasti davvero fermi in un tempo per noi molto lontano: case costruite su palafitte in mezzo a risaie dove le persone raccolgono ancora a mano i prodotti della loro terra e si lavano quotidianamente nelle lanche e nelle pozze,
Dopo qualche giorno risaliamo il Laos in direzione di Luang Prabang, fermandoci due notti a Vang Vieng per interrompere il lungo viaggio verso Luang Prabang; gli spostamenti in autobus sono sempre piuttosto lenti, considerando che queste sono le uniche strade asfaltate del Laos.
Vang Vieng è una città che lascia chi vi arriva piuttosto sconcertato. Ci si sente come di colpo trasferiti in America durante gli spring break degli studenti. Il paesaggio circostante è fantastico – faraglioni ricoperti di foreste e il fiume che vi scorre lento in mezzo – ma i mille baretti sulle rive del fiume con la musica a tutto volume e le camere d’aria gonfiate con cui ci si lancia in acqua e ci si fa trascinare dalla corrente (tubing), non sono quanto di più bucolico uno possa immaginare. Anche qui troverete tutti i servizi: alberghi di ogni categoria, un ospedale, negozietti e supermercati, bancomat e agenzie di viaggio. I ristoranti propongono, nei loro menu, piatti contenenti (a richiesta) svariate sostanze psicotrope: “happy” pizza, pancake… In ogni caso vale la pena di fare una tappa a Vang Vieng; per conoscere la zona e per visitare le molte grotte o semplicemente girovagare, si può noleggiare una bicicletta o un motorino, come abbiamo fatto noi.

Dopo altre ore di autobus verso nord, arriviamo a Luang Prabang dove siamo rimasti un po’ di giorni per visitare i meravigliosi templi, tuffarci nelle cascate, vedere musei, mercati e navigare sul fiume. Luang Prabang è un vero gioiello. Piuttosto turistica, ma con molte case in vecchio stile francese ben tenute. I numerosi templi di Luang Prabang sono molto particolari, con dipinti antichi e decorazioni a mosaico coloratissime; possono essere raggiunti a piedi o in barca, e da alcuni di essi si può osservare dall’alto la città, il fiume, che la circonda, e il Khan, l’altro fiume che entra nel Mekong. Elencare tutti i templi da visitare sarebbe un po’ noioso, il consiglio è di gironzolare e godersi la pace di questi centri religiosi pieni di monaci con cui è piacevole scambiare qualche chiacchera. Una esperienza molto coinvolgente, che richiede solo lo sforzo di svegliarsi intorno alle 5, è osservare la processione dei monaci che sfilano tutti insieme per le vie della città per la questua mattutina, ricevendo dagli abitanti cibo o generi di prima necessità.

Ci sono musei, il Palazzo Reale, dei centri culturali da visitare, i corsi di cucina da frequentare e tante attività interessanti proposte da parecchie agenzie. Da non perdere assolutamente è il mercato serale dove con pochissimi spiccioli si mangiano spiedini di carne e tagliolini cucinati in vario modo. Il mercato notturno attira molti turisti ed è il luogo dove convergono le varie etnie per vendere i loro splendidi manufatti, le sete, l’argento e i tessuti.
Nei giorni in cui siamo rimasti in città, abbiamo deciso che avremmo girato in bicicletta per visitare i vari templi e i dintorni della centro abitato. Abbiamo invece noleggiato un motorino per visitare le varie comunità locali dove le donne tessono e producono gioielli e siamo andati a fare dei tuffi alle cascate di Kuang Si, dove l’acqua scende tra le foreste con dei salti spettacolari.

laos si spengono le luci 4 tuttolaosQuando siamo ripartiti da Luang Prabang abbiamo navigato verso nord, risalendo il fiume in barca per 7 ore in mezzo a splendide montagne e ci siamo fermati nel villaggio di Muang Ngoi Neua, raggiungibile solo via fiume. Qui siamo stati rapiti dalla meraviglia di questi luoghi che ancora adesso ci fanno sognare ad occhi aperti.
Il villaggio è molto piccolo e si snoda attorno ad una strada principale, presumibilmente l’unica, gli altri sono solo sentieri. Ci sono guest house e piccoli ristoranti dove si cucina sul fuoco, dei negozietti che vendono pile, farmaci e cartoleria, tanti polli, qualche sarto e delle agenzie di viaggio gestite dalle guest house. Non c’è corrente elettrica, tranne che alla sera dalle sette alle dieci e qui avviene la magia. Quando arriva la corrente la gente si riunisce nelle case di chi ha una radio o una TV e tutti assieme ascoltano e guardano un programma. Famiglie intere si ritrovano, con amici e vicini. La sera un computer veniva acceso e usato per far sentire la musica a più persone nella strada principale. All’avvicinarsi delle dieci le persone si preparano e si incamminano verso le loro case, la luce sta per essere tolta ed ecco il segnale. Le lampadine cominciano ad emettere sempre meno luce fino a spegnersi completamente ed è il buio totale arriva. Non ci sono luci in tutta la valle, solo il cielo che è impressionante. Non avevamo mai visto un cielo così luminoso ed un buio così intenso. Non ci siamo proprio abituati, ed è una magia che va provata.
Nei giorni che rimaniamo nel paesino conosciamo una guida che parla bene l’inglese e ci accompagna a visitare una bella cascata raggiungibile prima in barca e poi con una camminata di un’oretta fra le risaie. Nel villaggio alcune guide insegnano l’inglese alle altre e portano in giro i pochi turisti che passano di lì, ma sono tutti molto contenti, ci portano anche a pescare sul fiume e la sera bevono parecchio Lao Lao, il liquore di riso laotiano.
Partiamo da questo villaggio lasciando una parte di noi nella speranza di tornare a visitarlo e di poterlo trovare ancora così, con persone contente di vivere lì e di conoscere gente che viene da tutto il mondo.

L’ultima tappa in Laos è il paesino di Muang Khua, sulla strada che porta verso il confine più a nord tra Laos e Vietnam. Lo raggiungiamo via barca in altre 7 ore e la sera abbiamo giusto il tempo di cenare con un gruppo di ragazzi dell’ONU , europei e laotiani, che lavora per la conversione delle coltivazioni di oppio in tek e prepararci per la sveglia delle cinque per prendere l’autobus fino al confine con il Vietnam. Ma questa è un’altra storia.

laos si spengono le luci 3 tuttolaosViaggiare in Laos è molto semplice e gradevole. Le persone sono estremamente cordiali, disponibili e difficilmente cercano di imbrogliare i turisti. I paesaggi sono molto belli ed è facile muoversi con i diversi mezzi pubblici che ci sono. Ci sono anche tanti mezzi privati che si possono prendere a prezzi un po’ superiori rispetto ai pubblici. Noi abbiamo viaggiato con un bimbo di 6 anni, ben abituato a viaggiare, ma comunque sempre con esigenze diverse rispetto ad un adulto; nonostante questo ci siamo spostati con autobus, tuk tuk, barche, motociclette e biciclette, abbiamo dormito in alberghi semplici e mangiato sia in ristoranti che nei mercati, senza mai incontrare alcuna difficoltà.
Buon Laos.

Ringraziamo Raffaella per la condivisione del suo viaggio e se anche tu hai fatto un’esperienza in Laos e vuoi condividerla su TuttoLaos contattaci tramite questo modulo.

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