Da Luang Prabang a Vientiane, non il solito viaggio

un itinerario diverso per un viaggio a vientiane

Sono in viaggio a Luang Prabang ormai da due mesi, alloggiato in una guesthouse molto carina e meno cara della media. L’alta stagione è alle porte ed i prezzi delle camere a Luang Prabang lievitano come la nebbia del mattino, che dalle montagne del Laos si alza con il calore del sole. La conduzione è familiare, una strana famiglia, lui laotiano e lei giapponese, davvero molto gentili, quando ho chiesto dove potevo mangiare del serpente sono stato portato in motorino in tutti i mercati della città, purtroppo niente serpente ed i topi non sono il mio piatto esotico preferito.

Devo tornare a Vientiane a sbrigare delle faccende. La N.13 è l’unica strada del Laos dove rischio di avere la nausea, lunga e sconnessa quel tanto che basta per essere sopportabile, pochi chilometri in più e sarebbe infinita, soprattutto al buio. Non ho nemmeno voglia di fermarmi a Vang Vieng, troppo banale per una sosta di una notte. Questa città per essere apprezzata deve essere vissuta senza fretta, in modo da poter andare oltre le orde di backpackers che la trasformano in un luna park. Mi tocca la solita tirata quando all’improvviso, guardando la cartina ho un’idea, faccio il giro lungo!

Voglio provare ad arrivare a Vientiane costeggiando il Mekong ed il confine thailandese, un tempo si poteva fare questo percorso anche in barca ma oggi, come sempre più in Laos, il trasporto su fiume non esiste più. Mi serviranno due giorni ma tempo ne ho e questa parte di territorio laotiano non l’ho mai vista. Saluto la signora giapponese e la sua bambina sempre intenta a disegnare dopo di che sono in partenza, destinazione Pak Lai, una piccola cittadina imperdibile per chiunque voglia visitare il Laos meno turistico, forse imperdibile è troppo ma resta comunque una buona tappa.

Si parte, il minibus è più mini del solito, tutti mi guardano mi sorridono e si chiedono cosa ci faccio su quel minibus, soprattutto quando vedono che non scendo a Sayabouly, la città famosa per i suoi elefanti. La strada è molto piacevole e corre lungo il confine con la Thailandia settentrionale, costeggiamo la riserva naturale di Nam Phouy e l’asfalto sembra in buone condizioni. Oltre che di lato il confine thailandese è anche davanti a noi, infatti la strada porta a Loei, nell’Isan, vale a dire la regione più povera ed agricola della Thailandia, dove si parla Lao.

Arrivato a Pak Lai mi ritrovo in una stazione dei bus minuscola appena fuori dal centro abitato, giusto una stanza che serve da biglietteria ed un piazzale con una tettoia. Non ci sono in vista né mototaxi né taxi, in realtà in vista non c’è nessuno ma dal nulla sbuca un tuk tuk – mi ha sempre colpito come albergatori ed autisti conoscano alla perfezione gli orari dei bus – che mi porta alla guesthouse. A Pak Lai ci sono un paio di strutture decenti, pur essendo abbastanza poco nota ai turisti la posizione geografica ne fa un luogo di sosta per chiunque percorra questo angolo di Laos.

E adesso cosa faccio? Giro a caso, cammino lungo il Mekong e visito il vecchio porto mentre la mancanza di negozi e la tranquillità abbastanza desolata mi ricordano un viaggio in certe zone del Bolaven Plateau in cui oltre alle strade polverose non c’era davvero nulla. Devo mangiare, finisco su di un marciapiede dove una simpatica ragazza griglia praticamente ogni cosa può essere grigliata, faccio il pieno di spiedini di pesce e verdure, mi sale il terrore quando la vedo spennellare sui miei spiedini tante tante spezie. Mangio, erutto fuoco, lei ride, ridono tutti, faccio il bis senza spennellate. Buono!

La serata sembra essere terminata, vado a dormire. Ad una certa sento bussare, apro e trovo davanti a me l’autista del tuk tuk, che mi sa è l’unico di Pak Lai, con due Beer Lao in mano, rifiuto cordialmente la sua offerta ma nel buio sento anche delle voci femminili, mi sa pure che la sua offerta non si fermava alla birra. Mai una gioia! Al mattino si riparte destinazione Vientiane, la strada a tratti diventa una delle tanto amate strade del nord laotiano, in sostanza una buca unica, fino a raggiungere e costeggiare il Mekong e l’area protetta di Phou Phanang, appena fuori la capitale.

Devo dire che questo viaggio mi è piaciuto, davvero un percorso interessante per raggiungere Vientiane da Luang Prabang, senza fare il solito viaggio!

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